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Bin Jip - FERRO 3 (La casa vuota) |
Lilluz
Reg.: 21 Ott 2004 Messaggi: 947 Da: Pescara (PE)
| Inviato: 19-01-2005 15:38 |
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un tripudio di immagini poetiche senza intaccare il tutto con dialoghi spesso inutili e banali.
esprimere il concetto di amore (e non solo) con un solo gioco di sguardi non è impresa facile ma kim ki duk riesce in questa sua pellicola a far apparire il tutto con assoluta armonia, con assoluta maestria.
un film che colpisce, che lascia perplessi. storie di vita che si intrecciano lentamente ma fortissimamente.
l'abilità dietro la macchina da presa fa il resto.
ottimo film |
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luka78
Reg.: 19 Dic 2003 Messaggi: 913 Da: lodi (LO)
| Inviato: 13-02-2005 21:37 |
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L’ho visto finalmente oggi dopo una lunga attesa. Non conoscevo il regista, non avendo visto il precedente Primavera, estate, autunno e inverno e...ancora primavera.
Si può però capire la sua passione per l’arte (pittura...) dal modo con cui parla dell’amore e della solitudine in questo film. quasi poetico.
Le immagini e soprattutto gli sguardi del protagonista parlavano da sole.
Grande interpretazione la sua. Ma azzeccate anche le inquadrature.
Spoiler:
Incredibile la naturalezza con cui il giovane entrava nelle case, soprattutto nei gesti del lavarsi, fare da mangiare (per se e in seguito anche per la ragazza), sistemare le cose che non andavano (bilancia, stereo), lavare i panni. E dal suo volto era evidente che tutto ciò gli procurava una grande soddisfazione.
Sembrava proprio essere a suo agio. Altra cosa che mi ha stupito è la forza interiore del protagonista (che acquista soprattutto nell'esperienza in carcere). Forza che riesce a trasmettere anche alla giovane (Sun–hwa, che poi riacquisterà la parola) e che lo rende ne finale invisibile a tutti (che avvertivano la sua presenza, ma non riuscivano a vederlo) ma non a Sun-hwa.
Mi ha colpito anche la frase del regista: ‘Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia realtà o sogno’
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fluosa
Reg.: 08 Mag 2004 Messaggi: 150 Da: Ravenna (RA)
| Inviato: 16-02-2005 14:32 |
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Che dire, è strano entrare al cinema con un certo umore e uscirne poco dopo con una bellissima sensazione, quasi di beatitudine, come essere sotto l'effetto di una droga particolare...
Ancora più strano è pensare proprio alla causa di questo sentimento: aver visto un film.
Se si considera il cinema come un mezzo per trasmettere emozioni, bè, Ferro3 ne è L'esempio. |
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christabel
Reg.: 02 Ago 2004 Messaggi: 1644 Da: cremona (CR)
| Inviato: 08-03-2005 18:43 |
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Che dire, ho visto il film ieri sera.
Beh, mi ha veramente colpita.
I due protagonisti sono a dir poco eccellenti, dal momento che con i loro gesti e le loro espressioni sono stati la colonna portante di tutto il film. La vicenda di per sè è molto strana, irreale, ma forse è proprio questo il lato bello della cosa, cercare di entrare nello spirito profondo del regista, dei protagonisti, nelle loro menti, ed estrapolare tutti i significati che si celano dietro la vicenda, le singole azioni e i silenzi dei personaggi.
Se devo essere sincera, dopo il completo mutismo dei protagonisti, che perdura per tutta la pellicola, la frase pronunciata dalla ragazza nel finale, un poetico "Ti amo" mi ha fatto rabbrividire, sia per l'intensità con cui è stato detto, sia perchè mi ha colto di sorpresa.
L'analisi della psicologia dei 2 protagonisti è un altro elemento importantissimo nella pellicola, grazie soprattutto alla bravura del regista che ha saputo esplorare e permettere allo spettatore di entrare nelle loro menti, ma non bisogna dimenticare l'intensità delle 2 rispettive interpretazioni, molto bravi.
Infine un'ultima considerazione molto soggettiva. Stranamente questo film mi ha richiamato alla mente un altro film, "Il favoloso mondo di Amelie", non tanto per la vicenda narrata, forse per il semplice fatto che il messaggio che trasmettono le due pellicole è simile, ossia l'esaltazione della spiccata capacità dell'uomo di crearsi un mondo e una realtà tutti suoi.
_________________ Lunga ed impervia è la strada che dall'Inferno si snoda verso la Luce...
"Paradiso perduto - J.Mylton" |
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misaki84
Reg.: 29 Lug 2003 Messaggi: 2189 Da: Montecchio Maggiore (VI)
| Inviato: 09-03-2005 00:04 |
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Forse il più bel film del millennio (e solo perché non ho voglia di pensare ai film prima del 2000, mi fermo qua) e non sono in grando di dire di più se non che Kim Ki-Duk è un fottuto genio!
_________________ Kim Ki-duk è un GENIO del CINEMA |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 09-03-2005 00:06 |
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Lilluz
Reg.: 21 Ott 2004 Messaggi: 947 Da: Pescara (PE)
| Inviato: 09-03-2005 20:33 |
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quote: In data 2005-03-09 00:06, gatsby scrive:
ho paura a vederlo una seconda volta perchè non voglio rischiare di rompere quell'incantesimo. Tremenda questa storia.
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naaaaaaaa!!! non ci credo! io credo che più si veda questo film e più lo si apprezzi nel suo "incantesimo" come dici tu...
_________________ Lui ha visto la luce !!!!
LUI HA VISTO LA LUCE !!!!!!!!!!!! |
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donnie84
Reg.: 27 Ago 2004 Messaggi: 781 Da: Marsala (TP)
| Inviato: 10-03-2005 14:24 |
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userò pochissime parole per definire il film: emozionante, profondo, diretto con leggiadria e con grazia, un capolavoro insomma. Kim Ki Duk dimostra che le emozioni a volte contano più delle parole.
I contorni delle inquadrature incorniciano gli avvenimenti e danno l'impressione di essere ben sopra la realtà. Le scene finali sono meravigliose.
_________________ la mia collezione:
http://www.intervocative.com/DVDCollection.aspx/donniedarko84 |
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mfuroni
Reg.: 11 Mar 2005 Messaggi: 3 Da: milano (MI)
| Inviato: 11-03-2005 16:25 |
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Un capolavoro! Da vedere nonostante dialoghi ai minimi storici. Un film bellissimo, sull'amore e quant'altro ci sia
nel nostro sguardo |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 28-04-2005 20:05 |
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vietcong
Reg.: 13 Ott 2003 Messaggi: 4111 Da: roma (RM)
| Inviato: 29-04-2005 14:58 |
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quote: In data 2005-04-28 20:05, Petrus scrive:
quote: In data 2004-12-05 13:56, Hawke84 scrive:
Chissà...forse per la prima volta della storia di FilmUp ci troveremo tutti d'accordo nello stesso topic..
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direi di no
ma ne riparliamo..
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direi di no
ho corrotto i mod per far chiudere il topic prima.. |
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Bonjo3
Reg.: 13 Ott 2004 Messaggi: 404 Da: Lucca (LU)
| Inviato: 29-04-2005 15:27 |
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io prima che venga chiuso sul serio mi permetto di dire che il film è veramente uno spettacolo per gli occhi e la mente (mi faccio un po' schifo con 'sta retorica ma ci sta).
_________________ Va un casino quest'anno! |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 29-04-2005 15:33 |
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quote: In data 2005-04-28 20:05, Petrus scrive:
quote: In data 2004-12-05 13:56, Hawke84 scrive:
Chissà...forse per la prima volta della storia di FilmUp ci troveremo tutti d'accordo nello stesso topic..
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direi di no
ma ne riparliamo..
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io concordo con petrus ma non ne riparlo.
passaparola. |
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Hawke84
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 5586 Da: Cavarzere (VE)
| Inviato: 29-04-2005 15:41 |
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ahahahahahah!
_________________ perchè l'italiano è sempre quello che va piano quando vede la macchina della polizia e appena passata corre oltre il limite.
[anthares] |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 30-04-2005 09:18 |
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Molti hanno salutato la vittoria come miglior film agli Italian Online Movie Awards di “Ferro 3” del coreano Kim Ki Duk come una prova di maturato approccio del pubblico cinefilo ad una visione di cinema che non sia legata solo ad una modaiola tendenza di gusto, critico e pubblico, come magari poteva esser visto, con comprensibile scetticismo, il trionfo di Tarantino del “Kill Bill 1”.
Si è arrivati a sostenere ed esaltare il film del cineasta coreano come una delle migliori pellicole degli ultimi anni, se non di sempre, elogiando il suo autore (che molti di questi elogi li merita) come uno dei più grandi cineasti in circolazione.
Mi permetto di sollevare qualche obiezione. “Ferro 3”, seppur un film girato con accortezza e passione, mi sembra lontano dallo sfiorare quei picchi di eccellenza a cui tanti lo ascrivono. Pieno di quell’afflato al dualismo “assenza/soffio vitale” tanto presente e pressante nella cultura estremo-orientale, il film di Kim si ferma su un piano ontologico. Un film manifesto. Manifesto di un modo di pensare, di concepire e concepirsi, che sembra però rifiutare di sporcarsi le mani con l’essere cinema, con la freschezza e l’importanza di raccontarsi una storia, di vivere lo schermo in quanto tale. Ferro 3 rifugge da queste logiche, per rifugiarsi in una (per carità, ottima) metafora della vita e dell’esistenza, ma evitando accuratamente di contaminarsi con un linguaggio che non sia quello del corpo e della poeticità (post-moderna) delle immagini. Il coreano Kim Ki Duk rappresenta sicuramente una ventata di novità e un ottimo veicolo pubblicitari (insieme al regista di Hong Kong Wong Kar Wai) del nuovo cinema orientale, portatore di un proprio valore cinematografico dell’immagine, più funzionale alla decodificazione dell’humus culturale del far east. Ma Ferro 3 estremizza quest’uso diverso della mdp, regalandoci un prodotto che cerca quasi di esulare da un giudizio che sia filmico, per raccontarci per immagini una “sensazione”. Non bastano a mio avviso i riferimenti carichi d’ironia presenti in tutto il film, volti a stemperare l’areiformità del tutto. Il film rimane un veicolo non filmico, slegato dal contesto in cui è fatto. Spesso un pregio, ma, a volte, anche difetto. Critiche entusiaste hanno parlato di purezza dell’immagine, della ridondanza di qualsiasi parola per descrivere un “pensare con il cinema”. Ma al di fuori di una sua materialità il cinema smette di essere cinema per diventare un'altra cosa.
Lodevole, bello, notevole anche per certi aspetti, ma privo di quel cercato contatto con la “sostanza del cinema” che fa di un film un grande film.
E non vorrei che la rivalutazione di un troppo spesso dimenticato cinema extra-europeo ed extra-hollywoodiano porti a una sopravalutazione del girato che non si comprende di primo impatto, o che fa tendenza perché etnicamente e culturalmente distante da noi.
Così come dimostra, invece, l’attribuzione a Ferro 3 del riconoscimento come miglior film dei cinefili del web, frutto di una tendenza modaiola che vede oggi questo spalancarsi (intendiamoci, fatto di per sé molto positivo) al cinema del lontano oriente, così come fu modaiola l’anno scorso la pioggia di premi sul KillBill1 di Tarantino, a fronte di un volume secondo (superiore in tutto) scordato del tutto, perché non più, come ama dire qualcuno, cool.
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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